REVIEW/INTERVIEW

LUDMILA “ nel primo cerchio”

Guts of Darkness http://www.gutsofdarkness.com/god/objet.php?objet=13082

RITUAL – n°31 luglio/agosto 2007
“E’ con un brano grazioso, ammiccante come una filastrocca e dolce come una ninna nanna che inizia il nuovo lavoro dei Ludmila, “Sonno”, forse non introduce a caso l’ascoltatore in una dimensione onirica, fatta di metamorfosi arboree, il cui profumo dei fiori può diventare il più sicuro dei nascondigli (“Buenos Aires”). Ma non sono solo i testi a comunicarci di un ritorno panico alla natura, di una quiete dimenticata all’ombra di un narciso (“Il Nido”), sono le armonizzazioni vocali di Paola Bianchi, i suoi gorgheggi, che trovano un amalgama perfetto con le elaborazioni sonore di Luca Valisi a parlare prima ancora di articolarsi in sillabe. Se in “Alba Ladra” la voce sembra cercare se stessa in un’eco lontana, in “Reminescenza” diviene puro suono, a sottendere il carattere spesso impalpabile e inafferrabile della memoria. (Paolo Bertazzoni)

RUMORE – luglio/agosto 2007
“L’obiettivo minimalista, l’attenzione verso la ricerca silente del suono e della sua codificazione negli spazi è in aspetto che ha accompagnato i Ludmila sin dai tempi del primo demo; un percorso iniziato nell’eco di Cocteau Twins, Cure, Dead Can Dance (evocati nell’epilogo “Hydra”), poi mutatosi con l’intermezzo di “Disadorne”, nell’intreccio al contempo esotico ed elettronico de “Nel primo cerchio” (e dei suoi contenuti). Si avverte l’attenzione verso il feedback acustico-rumorista (“Alba Ladra” e l’intimista “Anamin” come esempi), anfratto neo espressionista che palesa la partecipazione di Fabrizio Palumbo dei Larsen e il retaggio esistenziale dei primi CSI, così quanto la progressione ambita di un’ascendenza trip-hop figlia sì del binomio Massive Attack-Portishead (ossia di una Bristol che seppe enfatizzare la lezione di Joy Division, vedi “Lacerazione” e “Buenos Aires”) ma non timorosa di accogliere etnie melodiche arrangiate in passato dagli Utsmamò (“Reminescenza” e “Sonno”). Logica vincente in casa Creative Fields. (Stefano Morelli)

ASCENSION MAGAZINE N°16 – agosto 2007
Per un po’ ce l’ho fatta a star dietro a tutte le sperimentazioni che ad inizio carriera caratterizzarono i primi passi del duo milanese…poi mi sono perso per strada e li ho ritrovati, dopo un po’ di tempo, con un bel cd d’esordio intitolato “Disadorne”. Due-tre anni più tardi, il tempo che Luca e Paola consolidassero bene il nome Ludmila all’interno di una certa scena alternativa italica, arriva questo nuovo “Nel Primo Cerchio”. Al primo ascolto, il cd conferma le già buone impressioni avute in passato. La linea sonora seguita dalla band è principalmente tracciata da eleganti scheletri elettronici molto vicini a certe composizioni dei Portishead, su cui svetta la leggiadra voce di Paola. Il volo sonoro dei Ludmila è senza cadute né risalite; “Nel Primo Cerchio” riesce a mantenersi su livelli superbi senza osare troppo. Anche se l’apporto in studio di due personaggi illustri della scena underground torinese (Marco Milanesio – DsorDne,9cento9, Fabrizio Modenese Palombo – Larsen, r) ha certamente aiutato Luca e Paola a portare in superficie un lato della band rimasto sin a qui nascosto, sono convinto che questo duo non abbia ancora giocato tutte le sue carte. “Buenos Aires” è forse il brano che mi ha colpito di più: un incastro perfetto delle ipnotiche sonorità elettroniche dal gusto lunge a dell’incredibile equilibrismo vocale di Paola. Un gran bel cd consigliato a quelle anime sensibili che nel buio della notte preferiscono cullare i propri sogni con ascolti come Estasia, Portishead, Ran o (facendo un passo indietro alla “preistoria” di questi suoni) This Mortal Coil e Throwing Muses. Bello ma sicuramente non per tutti. (Alex Daniele)

L’UOMO VOGUE – ottobre 2007 n°384 > PDF

http://www.darkroom-magazine.it/ita/101/Recensione.php?r=333 recensione

RITUAL – n°32 settembre/ottobre 2007
GIRL POWER
LUDMILA
“Un amalgama morbido di suoni, evocazioni e reminescenze che filtrano la memoria nell’interregno sospeso nel sogno. I Ludmila, al secolo Paola Bianchi e Luca Valisi, nascono nel 1997, strutturando una collaborazione che si ispira alla garbata evanescenza di Dead Can Dance e Cocteau Twins, ben evidente nel loro primo EP, omonimo del 2000. In breve tempo la loro trasmutazione: l’irropere di elementi duri, oscuri e glaciali, musicalmente più prossimi all’elettronica e al dark, che evidenziano un aspetto sicuramente non trascurabile della loro poetica. Nella loro indagine sul suono, sull’onda che scatena un robusto impatto emotivo nell’ascoltatore, il nome Ludmila si colloca in una posizione molto importante, facendo riferimento allo scrittore russo Alexsandr Solzenicyn (nobel nel 1970 e autore del celebre “Arcipelago Gulag”). E’ sul piano della sensibilità, del non completamente definito e decifrabile che si fondono gli studi di Valisi alle ricerche vocali di Paola Bianchi, comunicando con forza tutti i contrasti di cui l’uomo si scopre portatore drammaticamente sano. Il loro percorso estetico, nel quale trovano spazio momenti di intimismo e di ritorno a una dimensione sacrale (da “passages from Stella Splendens” all’interessante side project Femina Faber), è approdato a una forma sempre più sperimentale, ricca di incursioni nell’ambient e nella dilatazione della canonica forma-canzone, come dimostra “Nel Primo Cerchio”, loro ultima fatica nonché ulteriore riferimento a Solzenicyn. (Paolo Bertazzoni).

ASCENSION MAGAZINE 9 – 2005
LUDMILA “Disadorne”
Il colpo d’occhio sulla confezione DVD dell’edizione limitata (che comprende anche un mcd extra) rivela immediatamente la qualità di un’autoproduzione sopraffina, delicata, curata allo spasimo. D’altronde non ci si poteva attendere nulla di diverso da una band che, pur essendo in circolazione da più di 5 anni, non era mai andata oltre il “muro del demo”. Che si tratti anche di una forzatura dovuta dai limiti della formazione a due del gruppo (Paola alla voce e luca al basso e al programming) ma il minimalismo etereo dei Ludmila funziona bene così, senza orpelli inutili o ghirigori aggiuntivi. La voce di Paola, forte di un fascino onirico non indifferente, è – se non il mezzo principale di comunicazione del gruppo – sicuramente ciò che colpisce di più al primo impatto coi Ludmila. Poi, ad un secondo più attento ascolto, è il minimalismo elettronico in bilico tra darkwave e trip hopa offrirci un’ulteriore ondata di emozioni. “Disadorne” segue le coordinate eteree che la primigenia ondata 4AD riuscì ad intessere sopra tinte pastello e, con un pizzico di genio, le trasforma in arie inedite attraverso una delicata componente elettronica. “Volo Grigio”, “Sabbia Suadente”, “Echo”, “Buio Riflesso”: titoli che rimandano a paesaggi in bilico tra gioia e malinconia,, come quelli che le note dei Ludmila riescono a materializzare nell’intimità di un ascolto a lume di candela. Le otto tracce di “Disadorne” abbracciano intimamente la wave eterea degli ‘80s, volgono lo sguardo al modernismo del trip hop e del chill out e sfiorano la solennità della musica da camera…da non perdere, soprattutto per gli appassionati di suoni medioevali o di canti sacri, il MCD bonus allegato alle sole prime 100 copie dell’album. Si tratta di “Stella Splendens”, un esperimento affrontato dai Ludmila nel 2002, dove la voce di Paola si confronta, con grande peripezia vocale, con 5 canti sacri appartenenti al XII e al XIII secolo. (Alex Daniele)
Sullo stesso numero segue intervista

GOTH.IT 2004
Una serata diversa tra Ludmila e Brusaschetto (live dei Ludmila al Transylvania a Bologna 28-11-2004)

Ti aspetti una serata come un mese circa fa.
Ti aspetti la voce di Paola che ho gia' definito molto simile a quella di Anneli Drecker, ex incredibile singer dei Belcanto che spero qualcuno ancora rammenti.
Ti aspetti il modo un po' Fender di suonare il basso di Luca, come il vecchio Mike Karn faceva nei Japan.
Ti aspetti una session live melodica ed invece con grande stupore ti ritrovi in una serata freddissima di novembre a fare i conti con te stesso, con le tue convinzioni, con le tue barriere sonore che per forza di cose ieri sera dovevano e sottolineo dovevano, cadere.....
Gia' perchè con i Ludmila c'era Daniele Brusaschetto, eclettico musicista torinese che fa della ricerca sonora un modus artistico.
Quindi un concerto decisamente alternativo.
Alternativo a tutti gli schemi a cui razionalmente siamo abituati, un vero salto indietro in quel passato, più o meno alla fine degli anni settanta, in cui la crisi del rock, ma ancora la troppo acerba realtà punk, non davano garanzie di nessun tipo.
Un periodo di grande transizione, dove tutto era lecito, ma ancor' oggi se si vuole tutto è lecito......lo deve essere!!!!
Sonorità comunque sempre cupe, la voce di Paola non è stata protagonista, il basso di Luca non è stato protagonista, la vera protagonista è stata l' amalgama musicale che i tre creavano.
L' atmosfera stessa mi ha dato un senso di grande disorientamento, e ciò detto in senso buono.
Tutti e tre i musicisti insieme dovevano concorrere er creare ciò che si udiva, un suono a volte spaziale volendo, a volte geofonico (sperando che l' Accademia della crusca mi passi il termine, intendendo con geofonico, almeno nella mia psyche, un suono che esce direttamente dalle viscere della terra, chissà forse rumori di creature che escono dall' immaginario di Lovecraft o da psichedelici sogni lisergici....)
Lisergico, il termine si confà, Daniele ha saputo creare sonorità (con l' ausilio di un macchinario di verniana o davinciana memoria), incredibile per intensità e particolarità, odore di genio in quel ragazzo.
Mi ricordava tante cose, i Popolvuh dei primi tempi, Harold Budd anche, così come (e qui oso ma mi assumo le mie responsabilità), tante cose giapponesi che ascolto, tanto ambient darkeggiante che dal Pacifico, se lo si vuole captare, ci giunge....
O yuki conjugate ad esempio, insomma un' insalata di suoni, che è stata così come ve la descrivo per me, forse per altri l' opposto sonoro, ma sperimentare vuol dare anche questo, motivo di discussione, di critica, di interpretazione.
Che ci faceva Paola dalla tecnica prettamente melodica in un contesto simile?
Semplicemente metteva la sua voce al servizio della creatività, stessa cosa per Luca, bassista rigorosamente tecnico, aggiungendo poi che Paola si è cimentata in un gioco sonoro di grande effetto, lanciando grandi aghi metallici che nel cadere creavano un tintinnio acuto, in netto contrasto con il cupo gioco di basso e i suoni schizofrenici di Brusaschetto, stessa cosa il grattare il cesto di una lavatrice, insomma ricerca, apertura mnentale, onirici momenti di lisergica sostanza astratta......
Bisogna ascoltarli, e di ciò parleremo nella recensione del progetto che da pochissimo è uscito da quella Torino grigia ma genioide, un ensamble tra Ludmila, brusaschetto ed altri, ma ne parleremo.
Un'altra bella serata insomma, tra amici, birra, Ludmila e i suoni che ho scoperto di avere dimenticati nel raziocinio dell' industriale moderno, a volte troppo scontato.

ASCENSION (n°5 ottobre 2000)
“ Da Magenta (Milano) un’altra piacevole scoperta per gli appassionati di dark wave e voci celestiali: i Ludmila ! Il cd è carino, ben registrato, accompagnato da una veste grafica particolarmente curata (graziosa l’idea di inserire i testi all’interno del booklet di copertina) e, cosa che più ci interessa, piacevole e intrigante all’ascolto…le soluzioni musicali adottate e le idee che vi sono alle spalle non sono per nulla scontate, sia quando il gruppo dirige le proprie forze verso brani di pura matrice eterea (come “Iova” e “Dochodjaga”, imperniati su difficili equilibrismi vocali alla Elizabeth Frazer/Lisa Gerrard) sia quando cerca una sua strada più personale e moderna, intrecciando all’angelica voce di Paola suoni di chitarra un po’ più dinamici e corposi (quanto avviene in “Falena”). Bella la voce (che riesce a trasformare il cantato in italiano in un suono oserei dire “internazionale”), buoni gli sfondi sonori che le stanno alle spalle (finalmente qualcuno che non fa tutto solo con le tastiere e i sample) e, di conseguenza, buono anche il risultato finale…questo è certamente un gruppo da tenere d’occhio !” (Alex Daniele)

DLK Reviews (ottobre 2000)
“Do you remember when 4AD was world wide welcomed as one of the major atmospheric label ? The days when the Cocteau Twins and The Felt were releasing their masterpieces are far, but Ludmila’s Paola and Luca took that sounds, merged them with new wave, gothic rock and recorded this MCD. Ludmila is a Cd capable of showing the band skills: the good idea of singing in Italian Language and the capability of produce a well balanced sound and atmosphere. The tracks basically are five crawling mid tempos with catchy dark melodies…the particular voice of Paola…her peculiar way of singing (that shows medieval and Mediterranean influences)…the melodic grid that Luca gives to the songs…a very interesting band that for shure won’t wait so long for a record deal !”. (Maurizio Pustianaz)

CITTA’ OGGI (30 Novembre 2000)
“L’incontro con i Ludmila…una curva sinuosa tra ricerca e sperimentazione, suono e immagine, parola e significato: l’unione di percezioni differenti è l’identità del duo…” (Marzia Malini)

BLOW UP (novembre 2000)
“…duo basso, voce e batteria elettronica vicini a dead Can dance e Cocteau Twins meno leziosi…con ritmiche etnico-primitive…”

RUMORE (febbraio 2001)
“…eccomi a recensirne le gesta con un loro demo che presenta quattro pezzi nello stile di primi Cure, Banshees e X-Mal Deutschland, almeno nelle rifiniture elettroniche…” (Stefano Morelli)

VERSACRUM XI (marzo 2001)
“…mi hanno favorevolmente colpita i Ludmila, che si muovono sulla scia ethereal, ricercando però anch’essi delle sonorità decisamente particolari e raffinate (alcuni suoni mi hanno ricordato i compianti Dali’s Car) con un cantato di notevole bravura e spessore vocale…” (Mircalla)

Da LYNXS
“Stò ascoltando e riascoltando senza posa il cd omonimo dei Ludmila e, confesso, continuerò ad ascoltarlo per tutta la notte. E’ incantevole ! Le atmosfere gotiche sono davvero eccellenti ed i suoni, ricercati ed elaborati in preziosi arrangiamenti che esprimono il grande patrimonio tecnico dei musicisti, si insinuano per i recessi dell’anima evocando i fantasmi dei misteri più riposti ed insondabili. Le cinque tracks sono visioni inquietanti ma nello stesso tempo attraenti, e la deliziosa voce di Paola Bianchi, che ben si eleva sulla fitta trama degli oscuri intrighi ritmici, si lascia godere nelle sue perturbanti suggestioni. La band milanese appare quanto mai matura, sicura delle proprie capacità creative, e sforna composizioni di notevole spessore, che ben si distinguono dalla media di melensaggini che talvolta anche le esperienze musicali d’oltralpe ci propinano. Indubbiamente il gruppo è tributario delle grandi band gotiche del passato, ma gli stilemi “classici” sono comunque metabolizzati e restituiti nella produzione creativa in modo alquanto personale. Dai coinvolgenti ritmi, ora incalzanti di “Orma Gravida” ora terribilmente ipnotici come in “Falena”, alle sensazioni espanse e visionarie di “Iova” e “Nuda quiete” (ove la lezione di Lisa Gerrard è stata davvero ben assorbita dalla bravissima Paola), il cd inchioda la mente lasciando sulle labbra il suggello dello stupore. Per il futuro (mi auguro prossimo) mi aspetto dalla band quel decisivo salto di qualità che condurra alla sua definitiva consacrazione artistica. (S*Tox)

MARBLE MOON (N°16 aprile 2001)
“Sonorità dark-wave che incontrano un’affascinante voce femminile, potrebbe sembrare una soluzione scontata, se non fosse che i milanesi Ludmila sono in possesso del “Ludmila style” che personalizza il tutto. Un lavoro di 5 brani cantati in italiano da Paola Bianchi accompagnata da Luca Valisi alla chitarra e basso più batteria elettronica, che diventa reale in un unico episodio, “Falena” che è anche la traccia più “rock” e quella che mette in risalto la chitarra (distorta). Ad essere sempre in primo piano, invece, è la voce, spesso utilizzata come strumento, che valorizza i testi come “Iova” di appena quattro parole (piombo, sanguina, carne e cemento) ed interpreta a meraviglia la più poetica Dochodjaga. Bella anche la finale Nuda Quiete, con brevi accenni di quel suono che ricorda i gruppi italiani come Estasia e Agricantus. I Ludmila non mi hanno deluso nemmeno dal vivo, dove esclusa la chitarra, hanno eseguito egregiamente brani di questo disco più altri, strappando consensi da un pubblico come quello napoletano, non sempre generoso con band emergenti.” (Marco Guadagni)
“ I Ludmila sono un duo milanese formatosi nel 1997 da Paola (voce e testi) e Luca (basso-chitarra), con all’attivo un cd autoprodotto composto nel 2000 e contenente cinque pezzi fatti da sonorità ethereal con forti influenze dark wave che richiamano le prime e migliori produzioni 4AD. Dopo aver visto la loro esibizione al Sanakura di Napoli accolta in modo positivo da pubblico, abbiamo voluto conoscere meglio questo progetto dietro al quale ci sono due persone che meritano la nostra stima, sia per la loro simpatia, che per la professionalità dimostrata in un concerto fatto subito dopo aver affrontato un lungo viaggio…” (segue intervista di Fabio Santoro e Marco Guadagni)
“…Occhio di riguardo per gli esordienti milanesi Ludmila…si rifanno a quella dark wave eterea ed ammaliante che in Italia ha avuto degni rappresentanti nei romani Carnai (chi se li ricorda?); frusciante drum machine, basso ipnotico e grande interprestazione vocale di Paola…”(Ottavio Chiodo)
“ Ammirati sul sampler “atto I°” ho subito contattato i Ludmila sia per saperne di più sul loro conto e sia per avere una panoramica più completa sul loro lavoro. Sebbene il duo Paola/Luca sia esistente da qualche anno solo nell’anno appena trascorso il duo milanese decide di dare alle stampe il loro primo promo che senza dubbio ne fotografa benissimo sia lo stile musicale che la validità. In Italia molte sono state la band che si sono rifatte al suono tipico dei Cocteau Twins (infatti ho proposto in altra parte della rivista che qualcuno ne recuperi i resti e ne faccia una bella compilation magari intitolata “Italian Heavenly Voices”) ma pochissime sono state le formazioni che hanno rivolto la loro attenzione verso i Cocteau Twins più dark e claustrofobici degli inizi. Tanto per intenderci quelli delll’albim “Garlands” o dei mlp “Lullabies” e “Peppermint Pig”. In Italia gli unici prima d’ora a misurarsi con tali capolavori erano stati i Ligea/Carnai e adesso i Ludmila.
La band meneghina grazie alla buona interpretazione vocale di Paola ed al tuttofare Luca (basso e chitarra) mettono su dischetto cinque brani oscuri e ammalianti pronti a rapire i cuori di tanti. Un basso pesante ed una chitarra semplice, senza tanti orpelli o virtuosismi sono il sottofondo al canto di Paola perfettamente calata nel ruolo. Una dark wave ben suonata in cui oltre alle influenze sopraccitate non è errato tirare in ballo anche il confronto Lycia per via dei loro labirinti sonori. Ed ecco allora una dietro l’altra la lenta e sofferta “Orma Gravida”, le contorte “Falena” e “Iova” dove la voce sembra una libellula che volteggia sul ritmo abrasivo degli strumenti e al danza di “Dochodjaga” con le sue frustate di chitarra a scuotere il tutto. Di “Nuda Quiete” ho già parlato altrove ed il nuovo scolto non ne fa altro che rinnovarne la bellezza. Se aggiungiamo che rispetto agli altri promo giunti in redazione, questo è uno dei migliori per la cura della veste grafica avrete sicuramente un quadro più completo su ciò che vi aspetta e su ciò che vi consiglio di fare: contattateli e non ve ne pentirete. “…il conforto dalla sua cella accarezzerà l’abisso” (Ottavio Chiodo)

RITUAL n.6 MAGGIO/GIUGNO 2001
“Arrivano dalla provincia di Milano i Ludmila, un duo composto da Luca Valisi e Paola Bianchi. Convincenti sono le aperture post punk nelle cinque tracce proposte: ritmica metronomica, sapori alla 4AD e mini esplosioni che sembrano provenire dai meandri della “wave memoria” (Siouxsie and the Banshees, Cocteau Twins). Presente la voce della Paola, soprattutto nei tentativi di ripercorrere massime di vita “fraseriana”, se mi permettete l’avventurosa definizione. Solo un adomanda, dettata più che altro da gusto personale: perché non disinibirsi ed espandere i già ben impostati impulsi elettrici passionali, invece di di rischiare di ricadere nella fantomatica forma nenia di alcuni richiami di certo “rock italiano” ( leggi gruppi del consorzio)? Da scoltare. Voto 7 (Gianfranco Santoro)

THUNDERZINE (N.2 ANNO1)
“Un prodotto fondamentale per capire dove stà andando il movimento dark wave in Italia e non solo…i Ludmila si presentano con un mini cd destinato a tutti coloro che in un disco ricercano qualità e buona musica…ottima la grafica (siamo pur sempre in presenza di un cd autoprodotto, ma soprattutto le songs, cinque pezzi che si muovono su territori introspettivi e suadenti (anche grazie alla bellissima voce di Paola, che non ha nulla da invidiare ai migliori prodotti 4AD)…Non si può non rimanere coinvolti da questi pezzi, ai quali proprio non sono riuscito a trovare un solo difetto. Le linee di basso non sono mai banali ed il tutto è impreziosito da una componente elettronica, che spero non verrà abbandonata nei prossimi lavori…contattate assolutamente i Ludmila!” (Gerolamo Lucisano

THE SENTIMENTALIST (spring issue 2002 USA)
What sweet music this Italian duo creates! Luca Valisi (bass) and Paola Bianchi (vocals) are the duo known as Ludmila, who create a meandering electro sound with middle eastern vocals reminiscent of some Dead Can Dance works, or more appropriately, those of Machine in the Garden. “Falena” is one of the more rockin’ tracks on this 5-song CD, with a Siouxie chant, heady guitars and a slinky groove that will get your hips swirling. Paola’s singing is both forceful and subtle at once, with a polished voice she skillfully plays with the intricate melodies while never sounding forced. I was very happy to have caught this band live.--MVW
Ludmila Stella Splendens CD
The first two tracks feature soaring female vocals reminiscent of early
Miranda Sex Garden. "Ave Maria, grazia plena" and "Ave gloriosa mater
salvatoris" are two religious pieces which Ludmila perform worthy of a
cathedral procession. One expects the priest's Homily next! The third
track has yearning vocals accompanied by atmospheric bass and drums. My only complaint is that my preview copy only has three songs from what
sounds like a lovely album! It is definitely worth your time to check into this promising duo from Italy.—Curse

HATERNAL WEBZINE
Minimale ed essenziale, il muro che ci si para davanti agli occhi non è di suono, bensì di emozioni. Il duo milanese è tramite d'una originalissima proposta, cui unici mezzi espressivi sono voce, basso e parti elettroniche, ed il tutto possiede profumo sì di etnie lontane, ma soprattutto di nuovo. Anche stavolta di metal certo non si tratta, ma di estremo sicuramente...Mentirei spacciandoveli per facili e diretti. I Ludmila si spogliano d'ogni canale superfluo per toccare subito l'anima dell'ascoltatore sensibile; colta e trascendente, non credo sia questa musica destinata a quanti non amino esplorare la sfera dell'emotività……. il refrigerio arrecatomi dalla ventata d'aria fresca dal nome Ludmila, era esperienza da ormai troppo tempo obliata, e per la quale li ringrazio caldamente. VOTO:8

MUSIC EXTREME (www.musicextreme.com)November 2002
Here we have this amazing project whose two members are Paola Bianchi (voices) and Luca Valisi (bass and drum machine). The main thing on this recording are the atmospheres that are created through the interesting sound that Luca extracts from his bass and from the angelical voices and harmonies that Paola delivers through the five tracks on this MCD. The drum machine gives a mechanical / industrial feeling to some of the tracks that contrasts a lot with the calid voice of the great Paola, this gives an interesting feeling of tension and release to each of the tracks here. There is some clean guitar in many parts of the songs, and this guitars play interesting arpeggios or open chords in order to add a darker feeling to the songs. This is really a project to don´t miss a step!! Favorite tracks: The five

GRIND ZONE (NR. 3/2002 MAGGIO/GIUGNO PAG 50)
“I Ludmila propongono un genere tanto latitante quanto(almeno dal sottoscritto) gradito sulle pagine di Grind Zone. Dark-wave eterea che non ha nessuna paura di sporcarsi le mani con suggestioni vicine a certo rock indipendente e all’elettronica. Una splendida voce femminile (vicina per certi versi alla Ginevra di Marco era C.S.I.) guida l’ascoltatore attraverso le sfumature davvero lievi dei cinque brani che compongono il demo e riesce splendidamente nell’intento di creare paesaggi onirici incantevoli. Paradigmatico della molteplicità di influenze dei nostri è il paragone tra la bellissima “Iova”, il cui inizio ricorda addirittura Bjork, e l’opening “Orma Gravida” in cui appaiono chitarre decisamente new-wave in odore di Joy Division. Le altre composizioni sembrano alternarsi senza paura tra questi due estremi, splendidamente sintetizzati da una prova vocale meravigliosa. Se un appunto può essere fatto ai Ludmila, questo riguarda una staticità nella struttura dei brani che qua e là affiora intaccando in minima parte gli intenti evocativo-mantrici della band. Fatta eccezione per questo trascurabilissimo peccato di ingenuità, il demo si rivela un’esperienza uditiva di grande spessore e la conferma che certe sonorità eteree e lievi sono, se ben gestite, tutt’altro che portatrici di inarrestabile noia, quanto piuttosto una chiave preziosa per visitare giardini mentali affascinanti. Bellissime emozioni.
Voto: 7,5/10

BACKAGAIN ZINE (HAMBURG – GERMANY) www.backagain.de
Ist zwar schon eine etwas ältere CD, die ich Euch hier präsentieren möchte, doch die Band hat es verdient, dass wir sie hier etwas größer herausstellen. LUDMILA ist ein Duo aus Italien und hat sich im Jahre 1997 zusammengefunden. Die Namen der beiden lauten Paola Bianchi, sie ist zuständig für den Gesang, und Luca Valisi, der den Bass und den Drumcomputer bedient. 1998 veröffentlichen sie ein erstes selbstproduziertes Demo mit vier Stücken. Einige Instrumente wurden von Gastmusikern aufgenommen. Man war nicht sehr zufrieden über das Ergebnis, da es ihnen etwas zu akustisch war, also konzentrierte man sich in der folgenden Zeit auf eher elektronische Klänge. Einige Auftritte mit neuem Songmaterial folgten, die recht erfolgreich waren. LUDMILA mag die Interaktion mit dem Publikum und peppt die Auftritte auf mit Filmen und Dias, die an die Wand projiziert werden. Im Juni 2000 dann folgte diese Maxi-CD mit fünf Titeln. Eine gut gelungene Mischung aus Elektronik und Akustik-Instrumenten, irgendwie teilweise recht minimalistisch, doch oben drüber thront eine schöne, fast Cocteau Twins- Dead Can Dance-mäßige Stimme, die italienische Texte singt und die dafür verantwortlich ist, dass wir diese CD in die Neofolk-Ecke einsortiert haben. Eine Mixtur aus mittelalterlichen Melodien und Trip Hop vermischt mit Ethno. Sehr gelungen. Mein Lieblingstrack ist „Dochodjaga“. (H.H.)

WWW.STILLBORN-WEBZINE.TH - gennaio 2003Ludmila”Passages from Stella Splendens”
Ecco un altro assaggio del prossimo album dei Ludmila che faranno uscire insieme ad "Disadorne", l'album si chiamerà Stella Splendens e conterrà 9 brani di preghiere, 6 sono canzoni polifoniche medievali e i rimanenti 3 sono canzoni dei Ludmila nel loro stile tipico.
Queste sono 9 canzoni che passando attraverso l'odiata, da me, religione cristiana narrano di una spiritualità intesa in senso più ampio.
Le prime 2 tracce di questo promo sono canzoni medievali e Paola Bianchi canta in tutte e due le tonalità che evidentemente c'erano sugli spartiti. La terza traccia invece è in pieno stile Ludmila ed è un esperimento riuscitissimo.
Mi sarebbe piaciuto ascoltare almeno un altro pezzo di musica antica per dare un mio modesto parere, aspettando l'album definitivo consiglio a tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla polifonia medievale di contattare i Ludmila e prenotare una copia, e avrete modo di gustare le canzoni antiche e quelle moderne, dei Ludmila, accompagnate dalla più che buona esecuzione di Paola Bianchi. Voto 8-
Ludmila”PreLud(e)mila”
Ecco un assaggio del prossimo album dei Ludmila che in queste 3 tracce, che saranno anche le prime 3 dell'album, ci mostrano cosa può accadere dall'incontro di differenti influenze musicali.. dall'amore per la musica medievale di Paola a quello per il trip-hop per Luca e l'amore di entrambi per gente dal calibro dei DeadCanDance.
Il genere da loro proposto è un misto dei generi sopraccitati e molto di più anche se loro dicono post-rock.. genere che personalmente odio, se non per qualche elemento qua e là ma poi IO non sono tanto esperto in questo campo e forse ho una diversa idea di sperimentazioni sonore rispetto ad alcuni gruppi post-rock che negli ultimi anni si stanno sempre più uniformando, come è successo anche al crossover, vabbè.. ma parliamo di questo promo invece, che è fantastico e che ci mostra una grande prova vocale di Paola che dimostra di essere una gran cantante, e riesce a scrivere testi che grazie a determinate parole, e alle loro particolari sonorità, riescono ad evocare immagini e atmosfere che vengono plasmate dai Ludmila e da Paola, che sembra ricercare più un determinato suono nelle parole che cercare di costruire una vera e propria frase.
L'episodio migliore di questi 3 brani è Sabbia Suadente che, dopo un'intro che mi ricordava i già citati DCD ci mostra bellissime sonorità "elettroniche" unite alla fantastica voce di Paola e alle sue stesse backing vocals.
L'unica cosa che posso aggiungere in attesa dell'uscita del disco è "andate subito a contattare e supportate i Ludmila e comprate una copia e rimarrete piacevolmente contenti!" voto 8-
Ludmila Feat.DoktorT “Anamin”
Eccellente prova dei Ludmila, insieme a DoktorT, in questo progetto industrial noise. Loop ossessivi e momenti techno/industrial che mettono a dura prova le nostre orecchie, e come sempre la stupenda voce di Paola Bianchi che coi suoi vocalizzi fa passare questi 21 minuti di rumori nel modo più piacevole possibile, sempre tenendo conto però che quando ascolterete questo cd sarete chiusi in un labirinto e circondati da suoni claustrofobici, terrificanti e angoscianti, e a nulla serviranno le melodie che riuscirete a trovare qua e là perché l'unico modo per uscire.. è premere stop!
Consigliato a tutti gli amanti degli estremismi sonori. E spero tanto che i Ludmila si ripetano in un esperimento come questo. Voto 8

WWW.VERSACRUM.COM (febbraio 2003)Ludmila (featuring DoktorT): Anamin (MCD - autoprodotto, 2002).
I Ludmila sono senz'altro una realtà interessante del panorama oscuro italiano. Intanto meritano un plauso per il loro eclettismo visto che spaziano con estrema disinvoltura fra vari generi musicali: dalla darkwave con forti reminescenze 80s dell'omonimo MCD d'esordio ai toni più marcatamente post-rock del lavoro qui in esame. A quanto pare il futuro ci riserverà delle sorprese ancora maggiori visto che il gruppo di Magenta sta per cimentarsi nella realizzazione di un CD di musica medievale. Ma torniamo ad Anamin, che i Ludmila hanno realizzato in collaborazione con Alex Tiberi, alias DoktorT: si diceva che le ispirazioni vanno cercate più nel territorio della sperimentazione in chiave rock che in quello propriamente "oscuro". Oltre al già citato post-rock un'influenza presente nei tre brani di questo MCD è senz'altro il noise: su basi ossessive e ripetitive, dall'andamento abbastanza lento e ipnotico, si aprono squarci di suoni distorti e lancinanti. La bella voce di Paola è qui usata con molta parsimonia e come se fosse uno strumento, con i suoi vocalizzi che intessono ricami sulla ruvida trama sonora dei brani. Il MCD è chiuso dal pezzo "Aguirre", sette minuti di rumori, loop ed effetti in puro stile dark-ambient. Un lavoro interessante ma forse un po' acerbo. Per informazioni: Luca Valisi, via Cavallari 29, 20013 Magenta (MI). (Christian Dex)

WWW.FUNPROX.COM (Netherlands) WWW.KINDAMUZIK.NE - March 2003
Ludmila is an Italian neo-wave band with a very minimalistic sound. Through their minimalistic sound and sparse use of instruments the music is very atmospheric. Next to vocals the band only makes use of bassguitar and a drummachine. They do make use of guest musicians from time to time, like a guitarist on ‘Volo Grigio’.
The music is, as said before, very atmospheric. This is also due to the medieval like vocals, as on ‘Sabbia Suadente’. The drum rhythms they use show trip-hop
influences, which makes their music sound original compared to a lot of other neo-wave bands.
The overall sound may be compared to old style Cocteau Twins, like in their Garlands days. Too bad this cd is only a promo for the forthcoming full-length album Disadorne. The three tracks on this cd have made me curious about the rest of the music Ludmila makes...

THE D-SIDE LUGLIO 2003 A CURA DI DJ FABILUDMILA: STELLA SPLENDENS (estratti) + PRELUD(e)MILA + ANAMYN
I brani estratti da questo promo di “Stella Splendens” sono permeati da un aura di religiosità che si esprime attraverso il concetto della reinterpretazione di brani antichi (un frammento di canto gregoriano e un brano del XII secolo) ma anche “Iova” sembra evocare oscuri presagi con voci femminili che sembrano fermare l’ evolversi del tempo contrapposte a un tappeto sonoro lento e monocorde.
In “PreLud(e)mila” “Volo Grigio” è un esercizio di stile per il cantato di Paola Bianchi con sonorità che da rarefatte si fanno d’ improvviso caustiche e graffianti a far da contraltare a una voce che si staglia suadente e ossessiva all’ insegna di una forte personalità. Ritmi soffusi e basso corrosivo sottolinenano anche in “Trasporto” l’ elemento vocale in atmosfere che rimandano a certa wave di metà anni ottanta.
Il terzo brano riporta a un minimalismo che si interseca idealmente con la prepotenza vocale di “volo grigio” in un epilogo ideale di emozioni e rarefazione.
“Anamyn” rappresenta un progetto musicalmente e concettualmente del tutto diverso dalle release precedentemente recensite: quì la voce si fa ossessione confusa e i brani si fanno più sporchi e ambient quasi a tessere l’ accompagnamento di un soundtrack di immagini fumose e lontane costellate da nebbie,ossessioni e paure. Distorsioni e elementi di sperimentalismo e trip-hop aumentano in “Nexus” e si librano definitivamente in “Aguirre” che tra noise e stordimento chiude questo MCD concettualmente difficile e fuori dagli schemi.

WWW.BABYLONMAGAZINE.IT agosto 2003
I Ludmila sono un duo di Magenta che ha finora realizzato un mini CD e due promo. Si tratta di CD-R completamente autoprodotti con tre brani ciascuno, registrati in maniera professionale e parecchio diversi musicalmente tra di loro. Il primo della serie è il mini CD "Anamyn", dalle sonorità tortuose e sperimentali. La prima traccia, "Anamin", ricorda alcune cose dei Nurse With Wound e perfino dei lavori solisti di Graeme Revell post-prima formazione degli S.P.K.: una base pulsante di rumore e feedback sulla quale s'inserisce la voce spettrale della cantante Paola con una straziante litania. "Nexus" rimane in abito industrial-noise, avvicinandosi alle strutture più ritmiche e ballabili dei primi Cabaret Voltaire e Clock DVA, sempre accompagnate dalla voce da sirena di Paola. Il terzo brano, "Aguirre", è invece dilatato ed ambientale, ma sempre molto rumoroso, con echi addirittura degli Organum. Ne possiamo concludere che "Anamyn" è un lavoro di industrial old school decisamente retrò ma che non suona per nulla datato, almeno alle orecchie di chi conosce ed ama questo genere di sonorità. "Passages From Stella Splendens" è un promo di un album a venire, che comprende un canto gregoriano e un brano adue voci tratto da processionale cividalese("Ave Maria, Grazia Plena" e "Ave Gloriosa Mater Salvatoris") ed una terza traccia ("Iova") nella quale la musica dei Ludmila vira verso una wave minimale ed eterea, con influenze Dead Can Dance e Cocteau Twins, specialmente nell'approccio vocale. Il terzo CD-R è intitolato "PreLud[e]mila" ed abbraccia definitivamente le sonorità etheral wave, mixandole ad influenze trip hop ed in alcuni passaggi perfino jazzate. "Trasporto" è la traccia più marcatamente influenzata dalla new wave degli '80, mentre "Sabbia Suadente" è un incontro fra quelle sonorità ed il trip hop. . . Dall'ascolto di questi tre mini CD posso concludere che i Ludmila sono una formazione abbastanza originale ed interessante, che valuteremo poi compiutamente quando avremo fra le mani gli album interi. (Simone Valcauda)

ASCENSION MAGAZINE
Eccoci finalmente di nuovo ad un live dei Ludmila ! dopo aver assistito alla loro esibizione al Vampyria ero ansioso di rivederli in un contesto così suggestivo come quello del castello di Aceto.
Il concerto inizia verso mezzanotte, con la sale gremita gi gente, il duo apre con ORMA GRAVIDA, suggestivo brano che cala i presenti in un atmosfera sospesa tra sogno e realtà.
I brani si susseguono a ritmo serrato, il pubblico è entusiasta e rapito, sia dalle sonorità melodiche e graffianti del “poliedrico” Luca , sia dalla splendida voce di Paola che con le sue mille sfumature riesce ad evocare in chi ascolta sensazioni ora drammatiche ora soavi, grazie anche alle diapositive bianco e nero che si stagliano sulle parete.
E’ ora la volta della conturbante danza di DOCHODJAGA e delle nuove ERETICO, VOLO GRIGIO, DISADORNE, nelle quali il duo riesce perfettamente a riprendere la passione per la musica trip hop (certi passaggi mi ricordano Portishead e Massive Attack) attraverso una rielaborazione più “oscura” e personale, ben interpretata da sensuali equilibrismi vocali di Paola e dal rapido susseguirsi di accordi e arpeggi di Luca.
Ottima la sinergia tra suoni elettrici e melodie etniche e arabeggianti di NUDA QUIETE e FALENA, brani che chiudono forse un po’ troppo presto il concerto, tra il dispiacere dei presenti (e soprattutto il mio!).
Il duo sfoggia notevoli capacità interpretative ben mescolando sonorità etnico primitive e sperimentali, e una professionalità assai rara maturata nelle numerose esibizioni live dell’ultimo anno (Heillbronn (Stoccarda)Padova,Massa, Reggio Emilia,Roma, Napoli, ecc…); un consiglio per chi si è perso questo memorabile evento: contattate i Ludmila per conoscere le loro prossime date !

ASCENSION MAGAZINE N.2 (primavera 2003)
Passages from “Stella Splendens” (mcd-demo autoproduzione), PreLud(e)mila” (mcd-demo autoproduzione).
“Il duo milanese dei Ludmila si è fatto strada nei cuori degli ascoltatori grazie a una fitta serie di esibizioni live (che tra il 1998 e il 2002 li hanno portati in giro in lungo e in largo per la penisola) e l’appoggio e la simpatia che si sono conquistati tra la stampa (cartacea e su web) alternativa italiana. Paola Bianchi (voce) e Luca Valisi (basso e programming) sono tra gli artisti emergenti al momento più conosciuti nel paese, seppur ancora privi di una vera e propria uscita ufficiale. Solo i concittadini Kyrie contendono loro questo primato del tutto particolare. Il perché di tanto interesse attorno a questa band dell’ hinterland meneghino, si può forse trovare in questi due demo promozionali contenenti alcune tracce (tre pezzi per ciascun cd) estrapolati da due album finiti che la band spera di mettere presto sul mercato. Rispetto alle sfaccettature dark-eteree mostrate con il loro mcd omonimo del 2000, queste due nuove produzioni offrono agli estimatori del gruppo due nuovi volti (molto diversi tra loro) di quella che è l’identità Ludmila.
Gli estratti da “Stella Splendens” immergono Paola e luca in un universo sonoro ancestrale, fatto di polifonie medioevali che mettono soprattutto in risalto la personalità e la bravura della componente “vocale” della band. I titoli proposti dul promo sono due riprese di canti sacri quali “Ave Maria, Grazia Plena” e “Ave Gloriosa Mater Salvatoris” e un pezzo di composizione dei Ludmila stessi (“Iova”). Forse un prodotto un po’ troppo pretenzioso e di difficile comprensione ma decisamente di ottima fattura.
Cambio di dischetto e sterzata di 90° per quel che concerne le sonorità proposte dai Ludmila. Le tre tracce del preludio al cd intitolato “Disadorne” ci aprono una finestra su un mondo fatto da sonorità moderne dove l’amore dichiarato di luca verso il post-rock e il trip-hop incontra la voce di una Paola decisamente “diversa”. Un cantato “fragile” e armonioso sorvola basi elettroniche (di evidente estrazione trip-hop) leggere ed eleganti dove il basso (lo strumento di Luca) pere possedere le caratteristiche del pennello di un pittore. “Volo Grigio”, “Trasporto” e “Sabbia Suadente” offrono un altro spaccato decisamente positivo sull’operato del duo, anche se (scusate la “pippetta”) se si andrà avanti di questo passo sarà sempre più difficile che certe pubblicazioni oscure dedichino loro l’attenzione riservata sinora. Il dark, il buio, è stata la loro partenza ma la lice a cui sono giunti (mi riferisco a questo “PreLud(e)mila”) è fin troppo accecante per chi in loro aveva amato quelle reminescenze di This Mortal Coil e Dead Can Dance. (Alex Daniele)
Ludmila feat. DoktorT “Anamin” (mcd-demo autoproduzione)
“Ludmila atto terzo! A riprova della immensa policromia di cui gode questo ensemble milanese ecco quest’altra produzione del 2002 realizzata dalla Band in collaborazione con Alex Tiberi…Dopo le pindariche progressioni eteree e le recenti incursioni trip-hop, post rock e medioevali delle ultime produzioni, con “Anamin” i Ludmila si confrontano con quanto di più ostico possa riservare il panorama musicale a noi vicino. In “Anamin”, “Nexus” e “Aguirre” (sono i titoli dei tre pezzi inclusi in questo mcd), tutti brani di una durata media di sette minuti, tale DoktorT riesce a far convergere la vocalità di Paola e le distorsioni chitarristiche di Luca (stavolta ha cambiato strumento) in un suo magma di ispirazione post industriale fatto di lunghi loop rumoristi e percussioni digitali. I vocalizzi di Paola, pur rimanendo in secondo piano rispetto al claustrofobico mondo di rumori confezionato da Luca e Alex, aggiunge al suono quel non so che di personale che rende il prodotto “unico” e “allettante” per tutti coloro che vogliono cimentare le proprie orecchie in qualcosa di estroso e fuori dagli schemi. Domanda: chissà in quale direzione si muoveranno i prossimi passi dei Ludmila? Tutto è possibile. Questa band ha decisamente talento e fantasia…(Alex Daniele).

MICSU maggio/giugno 2003
“PreLud(e)mila”
…un disco che non ha nulla da invidiare a celebri band, è musicalità allo stato puro, con contaminazioni che trasportano tra le duna del deserto e, a tratti, nelle verdi terre d’Irlanda. Il tutto rico di cadenze dub, rock, a volte celtiche ed altre noir impreziosite da una voce sinuosa. Buona anche la struttura di Luca che con i suoi bassi e il suo drum programming ricerca l’emozione di sonorità del tutto attuali; consigliatissimo quindi per chi ama suoni di ambientazione, ideali per chi ama viaggiare anche stando fermo sulla poltrona di casa.

LINKS:

http://www.erbadellastrega.it/musica/ludmila/

http://www.kultunderground.org/archivio.asp?art=6917 intervista

http://www.erbadellastrega.it/letture/dischi004.html recensione

http://www.versacrum.com/musica/recensioni/rec200601/ recensione

http://www.thedside.it/pagine/recensioni.asp recensione pre-ludmila e anamin

http://www.gutsofdarkness.com/god/objet.php?objet=9238 recensione disadorne

http://www.musicclub.it/musicclub/jsp/gruppi/index.jsp?letteraGL=L recensione-presentazione

http://www.backagain.de/neofolk/homefolk.htm recensione